Presentazione.
Il sito Occhio dell’incisore realizzato nel 2009 ( http://www.occhiodellincisore.com/) da Fabiola Mercandetti e Marco Innocenzi, promuoveva l’arte dell’intaglio a bulino e i maestri contemporanei con riferimenti anche ad altre tecniche d’incisione, soprattutto non toxic. Purtroppo tale sito non è più visitabile a causa del ritiro del software Flash Player chiuso a dicembre del 2020. Il sito era una memoria storica di molti dati con biografie, articoli e immagini, alcune informazioni sono state recuperate altri no.
Il progetto nacque dopo la pubblicazione di una mia storia sull’incisione a bulino dalle origini ai nostri giorni nel 2007 (catalogo di Agello, Annuale Internazionale di Grafica a cura del critico Eugenio Giannì). Questo testo è uno studio sulla trasformazione dei metodi di intaglio durante i secoli con indicazioni sulle differenti situazioni sociali e storico-culturali durato anni, tutti aspetti fondamentali per la trasformazione delle tecniche. Dopo sono stati pubblicati altri articoli in parallelo alle ricerche storiche sull’incisione non toxic. Il testo sul bulino fu un lavoro iniziato nel lontano 2005 e completato dopo diversi soggiorni in Francia dal 2005 al 2009. L’obiettivo di quei viaggi fu principalmente la necessità di studiare la storia, le stampe antiche e dei maestri contemporanei dell’intaglio a bulino. Marco ed io incontrammo maestri, visitammo Atelier di incisori, stampatori e fu l’occasione per conoscere i più importanti mercanti di stampe che ci mostrarono opere introvabili, ricche di aneddoti. Un professionista importante fu il mercante Arsène Bonafous-Murat (1935-2011), spiegò ed insegnò seriamente cosa significa osservare una stampa, come capire i diversi livelli di lettura. Indicò anche suggerimenti bibliografici e corresse i termini spiegando la differenza. Raccontò tanti aneddoti e nei due incontri che si susseguirono nel tempo, mostrò tantissime stampe alcune davvero introvabili. I diversi maestri incisori e stampatori ci mostrarono le differenti tecniche dall’acciaiatura al bulino, come altre le fasi e tanto altro. Siamo perfino riusciti ad incontrare la moglie del figlio del maestro polacco Joseph Hecht (1891-1951), considerato uno dei più importanti innovatori del Novecento e cofondatore dell’Atelier 17 insieme al suo allievo William Stanley Hayter (1904-1987) e tanti altri incontri importanti. Dopo queste ricche esperienze prendemmo la decisione di divulgare il lavoro dei grandi maestri, molti dei quali poco conosciuti in Italia, attraverso l’allestimento di un sito nel quale vi erano dei contributi anche attivi con testi e immagini inviate dai grandi maestri quali Pierre Martin, René-Louis Berge e Serge Marzin.
Questo nuovo sito unirà più fronti, quelli riguardanti il bulino e le ricerche sul non toxic attraverso le attività del GRUPPO GIRI (F.Mercandetti, Maria Causa. Pablo Delfini) formatosi nell’ottobre del 2018 e poi ampliato successivamente con l’adesione di Marco Innocenzi. Un gruppo che riunisce numerose attività di ricerca, di contributi e persegue tanti progetti che indicheremo in seguito su blog che spazierò anche nell’arte del pastello e di altri metodi proposti da Marco Innocenzi con una ripresa dei metodi antichi riattualizzati secondo esigenze contemporanee.
Molti progetti sono stati pubblicati nelle diverse pagine FB e proposti in sede.
Allegheremo in seguito qualche estratto dal vecchio sito in memoria di quell’intenso lavoro sui maestri storici e contemporanei.
Fabiola Mercandetti
Note del vecchio sito
http://www.occhiodellincisore.com/
Questo sito è dedicato all’arte dell’incisione e della stampa, ai suoi procedimenti tecnici
e alla storia dei maestri che sono stati i protagonisti del Novecento.
Tutti i testi e le immagini utilizzate in questo sito appartengono ai legittimi proprietari.
Il sito “Occhiodellincisore” persegue solo un fine culturale e didattico e non ha alcuno scopo di lucro,
secondo i criteri de l’Art. 70 comma 1 e comma 1 bis della Legge italiana del 22 aprile 1941 n. 633, sul diritto d’autore.
Il sito “Occhiodellincisore” persegue solo un fine culturale e didattico e non ha alcuno scopo di lucro, secondo i criteri de l’Art. 70 comma 1 e comma 1 bis della Legge italiana del 22 aprile 1941 n. 633, sul diritto d’autore.